Scoperto il più vecchio pianeta che potrebbe ospitare vita

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Una rappresentazione artistica di Kapteyn b, un potenziale mondo abitabile e sullo sfondo Omega Centauri. Si ritiene che Omega Centauri sia il nucleo di quello che rimane della galassia nana catturata dalla nostra Galassia miliardi di anni fa. Anche la stella Kapteyn, attorno alla quale si trova un sistema di due pianeti, è stata catturata dalla nostra Galassia. Crediti: PHL @ UPR Arecibo, Aladin Sky Atlas

 

E’ stato scoperto il pianeta più vecchio finora conosciuto che potrebbe ospitare la vita. E’ molto vicino alla Terra, a soli 13 anni luce di distanza. Si chiama Kapteyn b e ha un età di 11,5 miliardi di anni, che lo rende 2,5 volte più vecchio della Terra e 2 miliardi di anni circa più giovane dell’Universo stesso, se teniamo conto che le stime sull’età dell’universo sono dell’ordine di 13,8 miliardi di anni.

“Ci si chiede che tipo di vita potrebbe evolvere su un tale pianeta su tempi scala così lunghi” ha affermato il primo autore dell’articolo, Guillem Anglada-Escude del Queen Mary University di Londra.
Oltre a Kapteyn b vi è un altro pianeta, Kapteyn c che orbita attorno alla stella nana rossa, la stella Kapteyn, ma solo Kapteyn b è una “super Terra” circa cinque volte più massiccia della nostra Terra e potenzialmente abitabile, dato che Kapteyn c, più grande, è probabilmente troppo freddo.

I ricercatori astronomi sono stati in grado di individuare questi due pianeti dalle variazioni della velocità radiale della stella, in particolare dagli effetti gravitazionali che i due oggetti producono sulla velocità della stella lungo la direzione di osservazione calcolati e osservati grazie allo spettrografo HARPS dell’European Southern Observatory, ESO, a La Silla Observatory, Cile. Ulteriori osservazioni di altri due spettrografi, HIRES montato al Keck Observatory, Hawaii e il PFS montato al Magellan II Telescope in Cile, permetteranno di perfezionare i dati.

Il team di ricercatori non si aspettava di trovare un possibile mondo abitabile attorno alla stella Kapteyn, ossia un mondo che cadesse entro la fascia di abitabilità della stella, dove l’acqua si può trovare in forma liquida. La stella infatti è circa un terzo della massa del Sole ma così vicina al nostro pianeta che si può osservare anche coi telescopi amatoriali nella costellazione del Pittore, nell’emisfero australe.

“Siamo stati sorpresi nel trovare pianeti in orbita attorno alla stella Kapteyn” ha affermato Anglada-Escude. “I dati precedenti avevano mostrato qualche eccesso moderato di variabilità quindi abbiamo cercato pianeti con periodo molto corto nel momento in cui i segnali si sono presentati forti e chiari”.
Kapteyn b compie un’orbita ogni 48 giorni. Kayteyn c invece è più freddo e più lontano e orbita attorno alla stella ogni 121 giorni.

Oltre al fatto di essere una stella molto vicina al nostro Sole, vi è un altro aspetto interessante che rende il sistema particolarmente unico nel suo genere. Scoperta alla fine del XIX secolo e chiamata così in onore dell’astronomo scopritore di origine olandese Jacobus Kapteyn , la stella Kapteyn è la seconda stella più veloce nel nostro cielo. Molto probabilmente doveva appartenere ad un’altra galassia nana inglobata e distrutta dalla nostra, catturando in questo modo Kapteyn e i suoi pianeti lungo un’orbita fortemente ellittica nell’alone galattico, ossia nella regione che avvolge il disco con i suoi bracci di spirale. Ciò che rimane di quella primitiva galassia nana è probabilmente Omega Centauri, un ammasso globulare a cica 16000 ani luce di distanza da noi che contiene molte migliaia di stelle con un’età di circa 11,5 miliardi di anni, la stessa età stimata della stella Kapteyn. In genere i sistemi planetari osservati dalla missione Kepler della NASA sono centinaia di anni luce di distanza. Per contrasto, la stella Kapteyn è la 25 esima stella più vicina al nostro Sole ed è a soli 13 anni luce di distanza dalla Terra.

“La presenza e la sopravvivenza di così lungo termine di un sistema sembra un’impresa notevole data l’origine peculiare e la storia cinematica della stella Kapteyn” hanno scritto i ricercatori nel loro paper che verrà pubblicato nel Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. “La scoperta di pianeti di tipo Super-Terre intono a stelle dell’alone galattico fornisce importanti intuizioni nei processi di formazioni planetaria nei primi giorni della Via Lattea”.

La scoperta è sicuramente importante perché suggerisce l’idea di poter trovare dei mondi abitabili nei prossimi anni proprio nelle immediate vicinanze del Sole grazie all’uso dei telescopi terrestri e spaziali, come potrà fare PLATO- Planetary Transit and Oscillations of stars, missione dell’ESA in programma per il 2017.

Su PHL – http://phl.upr.edu/press-releases/kapteyn sono disponibili immagini che mettono a confronto la nostra Terra con la super-Terra Kapteyn b e il nostro Sistema Solare a confronto con questo sistema planetario.

Fonte PHL – Planetary Habitabily Laboratory – Oldest Known Potentially Habitable Exoplanet Found – http://phl.upr.edu/press-releases/kapteyn
Space.com -Found! Oldest Known Alien Planet That Might Support Life – http://www.space.com/26115-oldest-habitable-alien-planet-kapteyn-b.html?utm_medium=facebook&utm_source=twitterfeed
ESA-Plato Mission- http://sci.esa.int/plato/
ESA selects planet-hunting Plato Mission – http://sci.esa.int/plato/53707-esa-selects-planet-hunting-plato-mission/

Sabrina

~ di Sabrina su 14 giugno 2014.

2 Risposte to “Scoperto il più vecchio pianeta che potrebbe ospitare vita”

  1. Sebra che ogni giorno, Sig.ra Sabrina, si trovino nuovi pianeti , che non fanno parte del nostro sistema solare e questo è a dir poco affascinoso ( affascinate ? ) — Scusi il mio itaiano non di madrelingua —
    Ma purtroppo leggo con delusione ( en el mismo tiempo felicità ) , pensare e sperare che oltre la terra ci possa essere un’ altro pianeta con la vita !
    La delusione è nella distanza ( 13 Anni Luce ) — una distanza che noi non potremo mai coprire , e lo spazio non lo possiamo curvare ( se soltanto abbiamo la pretesa di viaggiare a 1/10 della velocità della luce ( credo impossibile ) impoieghiamo 130 Anni per andare ( 2 generazioni ) , con le scorte necessarie di ossigeno acqua e cibo ( un peso troppo eccessivo ).

    Lo sa che oggi hanno scoperto, che sotto la crosta terrestre ( Estados Unidos ) a 650 kilómetros de profondità c’è un Ocena d’ acqua IMMENSO ?: http://www.lagranepoca.com/30295-descubren-agua-dulce-bajo-mar-cientificos-proponen-explotar-su-uso

    Alessandro es mi nombre, dijo en italiano y yo soy viejo; Tengo cincuenta años. Yo vivo en la isla de Las Palmas; Yo soy un simple marinero que se inicia en la mañana (lunes) para ganarse el pan con su pequeño barco y volver el jueves, pero he aprendido en mi vida de orientarme con las estrellas y le puedo asegurar que aquí (cuando no hay luna llena), el cielo estrellado es la cosa más hermosa del mundo ! La luz de las estrellas es tan fuerte que las olas adquieren un color parecido a la plata ( Argento ).
    Y por la noche, en la navegación, ya no duermo para siempre qué tan fuerte es la atracción de esa maravilla.
    Vuelvo después de cuatro días de pesca de los viernes y vendo los pocos peces que capturamos.
    Entonces el merecido descanso.
    L ‘Astrofísica siempre me ha interesado y fascinado, pero no tengo una educación de hablar con las fórmulas y este es el PC de mi sobrino, qué yo no sé cómo utilizar, así que ir por mis amigos (los que trabajan en los Lores observatorio que se encuentra aquí) y siempre me hablan de lo que han descubierto recientemente. Los científicos son fantásticos; aprendo algo cada semana; l ‘Osservatoro se llama el Roque de Los Muchachos. : http://es.wikipedia.org/wiki/Observatorio_del_Roque_de_los_Muchachos

    Mis Saludos a ustedes y todos los cientificos qué trabajan en esta meravillosa web , Alejandro !

    • 13 anni luce non sono poi molti se confrontiamo questo valore con le distanze tipiche dei pianeti extrasolari e dunque delle stelle. Però, sono d’accordo con te che 13 anni sono molti se li confrontiamo con la vita tipica del genere umano. Comunicare con una ipotetica civiltà diventerebbe difficile anche in 13 anni e con la tecnologia moderna la possibilità di un viaggio fino a quel pianeta è impossibile.
      Alejandro, è un piacere trovare i suoi commenti. Sono stata all’Osservatorio del Roque de Los Muchachos e ho vissuto a Santa Cruz de La Palma per sei mesi fino all’aprile scorso. E’ uno degli osservatori più importanti al mondo, uno dei posti più incantevoli che abbia visto.
      L’isola è piccolina ma graziosa, piena di bella gente, posto tranquillo, a volte anche troppo tranquillo. Imparerò lo spagnolo, promesso! Così le potrò anche rispondere in spagnolo (al momento riesco a capire abbastanza bene lo spagnolo, ma non a parlarlo).

      Continui a guardare le stelle e la Luna, sono di grande ispirazione per i nostri cuori. Lo faccio anche io.
      Buon lavoro.
      La ringrazio per aver scelto questo blog.

      Sabrina

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